Lo sturnus vulgaris è un uccello originario dell’Africa Settentrionale ma negli anni portato dall’uomo in Nordamerica, in Australia e in Europa.
È lungo una ventina di cm, ha il becco aguzzo, le zampe rosse e il piumaggio nero e lucente dai riflessi viola. Molto rara è anche una variante dello storno rosa: si tratta di una specie modificata dall’uomo.
E’ definito un animale gregario, un animale cioè che vive in gruppi costituiti da molti esemplari.
Questa caratteristica fa fronte ad un’esigenza precisa, quella difensiva.
Lo storno è infatti preda molto ambita dal falco pellegrino. Così come molti degli animali che vivono in branco (ad esempio i pesci) anche per gli storni la tecnica difensiva è volta a disorientare il predatore.
Spesso infatti questi uccelli, nella ricerca di cibo a terra, vengono attaccati dal falco pellegrino, e da esso si difendono con straordinarie evoluzioni di gruppo in aria che hanno il compito di fuggire al predatore, attraverso una corsa sparpagliata che lo disorienti, e che gli consenta di mangiare solo pochi esemplari dello stormo così da consentire, quindi, agli elementi che sopravvivono di proseguire nella migrazione.
Per quanto riguarda la riproduzione, lo storno fa circa tre covate ogni anno, preferibilmente nelle cavità degli alberi o comunque in luoghi profondi.
Non necessariamente una femmina cova le sue uova: spesso le abbandona e lascia che siano covate da altre femmine.
Nonostante sia un animale molesto, lo sturnus vulgaris, è considerato molto pericoloso per l’uomo e il suo lavoro nei campi, oltre che per le malattie che le sue feci possono diffondere in giro, lo storno è un animale protetto e tutelato, specie nei centri urbani.